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L'INFINITO COMMESTIBILE di Marco Di Giovanni
Installazione dell'artista di origine abruzzese (classe 1976 e formazione all'Accademia di Bologna) composta da decine di disegni su carta gialla da trattoria e da tovaglie a quadretti bianche e rosse che arredano i tavoli della caffetteria. L'esposizione continua in galleria fino al 12 settembre 2015. A partire dal 18 Maggio 2014 (giorno della sua nascita) e per un anno intero, fino al 18 maggio 2015, Marco Di Giovanni ha disegnato, su carta da bechéri (macellai), tutto quello che ha mangiato e bevuto, tranne l’acqua. Ogni foglio è datato e può facilmente capitare che in un’unica giornata, poiché l’uomo è di robusto appetito, si sia dovuto produrre anche otto o dieci immagini. Il risultato è uno straordinario display di una calendarizzata estenuante fatica. Nelle tavole di Di Giovanni non emerge mai, né visivamente, né metaforicamente, il senso del disgusto. Il cibo è connotato nella sua accezione ludica, gioiosa, rinfrancante, vitale, persino appagante dal punto di vista estetico. L’artista si è imposto il termine perentorio di un anno per definire ciò che per lui è “il corpo artistico”. Di Giovanni assolve quindi a un duplice compito: quello di rappresentare per noi il simbolo del nostro riscatto culturale e quello di rendere conto delle condizioni di vita del suo promotore. L’arte è un culto dell’Occidente moderno e l’artista è il suo sacerdote. |